
I Manghi a Cuba sono la prova dell’esistenza di Dio.
Sono squisiti, sono il frutto perfetto, ricchi di vitamine e saporiti sono una delle meraviglie della terra. Se non hai mai mangiato un mango, non sai cosa sia una delizia prodotta dalla terra, quasi senza sforzo, che può riempire come un pasto completo e non costa praticamente nulla. In questo momento all’Avana il prezzo è sui 100 cup l’uno, circa 25 centesimi di euro. Stiamo parlando di manghi grossi quasi quanto una palla da rugby. In Italia costano sui 4 euro l’uno, quelli di grandezza media.
Questo entusiasmo per i manghi l’ho trovato anche altrove. Tempo fa ero in Italia e stavo chiacchierando con un ragazzo egiziano che gestisce una frutteria sulla strada provinciale che porta a Subiaco. Quando si è messo a parlare dei manghi del suo paese gli si è illuminato il sorriso. Ne parlava come di una persona cara, un familiare, e con una nostalgia negli occhi che diceva tutto.
Qui a Cuba ci sono almeno 100 varietà di mango ma probabilmente sono molte di più per tutti gli incroci e le varianti; c’è il mango bizcochuelo, il felipino, il mango piña, il mango zapote, il mango hilacha e infine, se mi mettessi a elencare tutti i tipi di mango non la finirei più. Variano di grandezza, dalla taglia di una pesca a più grandi di un melone. Hanno un profumo intensissimo e colori che vanno dal giallo albicocca al rosso vivo, secondo la varietà.
La stagione dei manghi comincia verso fine maggio con le abituali piogge e finisce a settembre, quindi nel periodo più caldo e umido. Non c’è bambino di Cuba che non straveda per questi frutti. Mia moglie ancora oggi quando va al suo paese a oriente non resiste alla tentazione di sedersi nel patio della casa davanti a un secchio pieno di manghi e, lentamente, divorarli tutti.
Chiedete a qualunque cubano che vive all’estero se questa non è una delle cose di cui ha più nostalgia, ed è vero, la mattina quando ti alzi e sei ancora in conflitto con la nuova giornata, mangi un mango e ti riconcili con il mondo. Se l’universo ha prodotto una cosa così buona e bella e semplice, come puoi non essere felice? Dopo sei più propenso ad affrontare i tanti problemi che, come diceva il grande Petrolini, grazie a Dio non ci mancano mai.
I clienti della casa quando hanno la fortuna di capitare nella stagione giusta sono sempre estasiati davanti a una colazione in cui, tra le altre cose, un piatto di mango, papaya, guayaba e ananas è l'inizio perfetto per una giornata piena di colori di musica e di sabor cubano .
Il mango nella cultura popolare è così ben visto che nel linguaggio di strada per dire una ragazza o ragazzo particolarmente belli si dice “un mango” o “un manguito”. Oppure per dire che ti piacciono le cose facili si dice “ te gustan los mangos bajitos”, ti piacciono i manghi sui rami bassi, cioè a dire che ti piace prendere le cose buone senza fare sforzo. Lo sanno particolarmente i ragazzi e ragazze di campagna che passano le giornate sugli alberi di mango a cercare di farne scorta oppure con fionde improvvisate si danno al tiro a segno, spesso fuggendo dalle vacche che pascolano libere nei campi e caricano gli intrusi.
Ora scusate ma devo andare a sbucciarmi un mango, me ne hanno portati certi dal paese che sono una delizia…

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